Un super brodo per i tortellini Fini


Un gran brodo, saporito, corposo.
In verità sono due brodi uniti, uno di cappone ed un altro ottenuto da un arrosto di tacchino e gallina.
Sulle traccia del brodo di Mauro Uliassi che assaggiai ad Identità Golose. Fin ora il più buono dei brodi mai assaggiati.
Passo subito alla ricetta perchè è un tantino lunga ;))

Brodo di cappone
1 cappone
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 presa di sale (di norma 3 g. per litro d'acqua)
2 chiodi di garofano
2 foglie d'alloro
In una pentola d'acqua fredda con il sale aggiunto, aggiungere il cappone e portate a bollore delicatamente. Unite le verdure, i chiodi e le foglie d'alloro. Abbassate il fuoco e lasciate sobbollire per un paio d'ore. Togliere la carne e le verdure dal brodo, lasciare raffreddare e sgrassare. Filtrare il brodo apogiando un canovaccio pulito su un setaccio.

Per l'arrosto
500 g di polpa di tacchino
500 g di polpa di gallina
1 cipolla saltata
1 costa di sedano tagliato a pezzetti piccoli
1 grossa carota brunoise
1 pomodoro tagliato
2 bacche di ginepro
5 foglie di basilico

2 confezioni di tortellini Fini prosciutto crudo e parmigiano

In un tegame cuocere al forno 200° per un ora circa  il tacchino e la gallina con le verdure e gli aromi tranne il basilico. Una volta cotta la carne versare il tutto in una pentola, aggiungere 1 litro d'acqua, il brodo di cappone e il basilico e far sobbollire circa 1 ora schiumando ogni tanto.
Lasciar raffredare, sgrassare e filtrare nuovamente con un canovaccio pulito.

Portare il brodo a ebollizione e cuocere il tortellini Fini.
Servire con il brodo stesso.

Con questa ricetta partecipo alla iniziativa di Fini, La strada del gusto.




Alfajores de maicena e farina di riso ripieni di gelato dulce de leche :)



Non era molto difficile arrivarci.
Gelato al dulce de leche recentemente rifatto.
Alfajores de dulce de leche recentemente rifatti.
Alfajores ripieni con gelato di dulce de leche :))
Questa volta, per dare un'onda di cambiamento, ho fatto gli alfajores con farina di riso quindi gluten free.
Il risultato mi ha lasciata semplicemente persa di amore!!
Morbidissimi, una nuvola eterea che si disfa letteralmente in bocca lasciando spazio ad un tutt'uno cremoso e avvolgente, dolce e latteo, con quella sapiente punta acidula che da la buccia di limone (che io aggiungo in abbondanza perché mi piace molto :)
Quando li ho fatti forse faceva troppo caldo (quasi 32 gradi in casa) ma ho trovato l'impasto più delicato da meneggiare, un Po "craquelé " diciamo, sicuramente per la presenza della farina di riso che uso per la prima volta. Ci illuminerà qualche lettrice esperta in merito, spero :)
Non ho gli stampini apposta e, come vedete, sono venuti benissimo!! Quelli davanti che vedete nella foto, sono ripieni di gelato, quelli posizionati dietro sono alfajores de dulce de leche veri e propri.
La faccio breve: la ricetta del dulce de leche la trovate qui. Questo gelato ha l'aggiunta del sale e caviale di cioccolato. Potete non aggiungerli semplicemente, non altera la ricetta di base.

Ingredienti:
200g. farina di riso
300 g. maizena
2 cucchiaini di lievito in polvere per dolci
½ cucchiaino di bicarbonato
250 g. burro (temperatura ambiente)
150 g. zucchero
3 tuorli grandi
1 uovo intero
1 ½ cucchiai di cognac
Zest di un limone grande
Cocco grattugiato

Sbattere il burro con lo zucchero, aggiungere i tuorli e l'uovo intero 1 alla volta, sbattendo sempre, poi il cognac e il zest.
Setacciare gli ingredienti asciutti e sul banco della cucina impastare velocemente. Potete fare tutto in planetaria finendo con la frusta K.
Avvolgere in pellicola e lasciare almeno 3 ore in frigo (io lo lascio tutta la notte).
Ritirare qualche minuto prima, (fa caldo) stendere con il mattarello la pasta a 3-4 mm. Tagliare cerchi di 4-5 cm di diametro. Mettere in forno a 180° per aprox. 10 minuti (devono mantenersi chiare e non dorarsi).
Lasciar raffreddare su una griglia.
Riempire con il gelato di dulce de leche ben freddo, chiudere con l'altro biscotto facendo una leggera pressione, passare i lati sul cocco grattugiato e portare immediatamente in freezer all'interno di un contenitore con coperchio (io l'ho sistemato sul pavimento del freezer a -20) sono rimasti perfetti, neanche un minimo cedimento.
Vi abbraccio tutti! Buone vacanze :))



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Gelato di riso e latte di bufala e aroma di limone



Che brava ultimamente!! Da vergogna profonda insomma.
Vediamo se mi faccio perdonare :)
Un altro gelato, questa volta di arroz con leche.
Tipico dessert spagnolo e argentino, (la ricetta la trovate qui) peraltro il mio preferito quando ero piccina piccina.
Questa volta ho deciso di farlo meno dolce, più fresco e acidulo e ho usato il latte di bufala, straordinariamente buono e grasso (9%), può rendere bene per fare un gelato in modo di aggiungere meno panna. Se trovate la panna di bufala, tanto meglio. Io che non sono in Campania ma a Nord non l'ho trovata e mi sono accontentata di panna fresca.
Buonissimo, fresco e intensamente profumato grazie anche alla buccia di limone candito.

Ingredienti
1 litro di latte di bufala
150 g di panna montata
100 g di zucchero
150 g di riso carnaroli di buona qualità
Scorza di 1 limone biologico piccolo in 2-3 pezzi

Scaldate il latte di bufala, unite lo zucchero e la scorza di limone. Mescolate bene e quando inizia a bollire il latte aggiungete il riso. Abbassate il fuoco in modo che si cuocia dolcemente (deve sobbollire sempre). State attenti e mescolate ogni tanto, non è il momento di andare ad annaffiare i fiori insomma ;) La cottura del riso non deve essere molto al dente ma piuttosto ben cotto, per quello vi consiglio un riso di qualità, con una buona struttura e quantità di amidi in modo che possa crescere bene, essere cremoso e mantenere un buon chicco.
Lasciate raffreddare coprendo sulla superficie con pellicola.
Mescolare delicatamente la panna montata e versare nella gelatiera sino ad ottenere la crema gelata.
Tenere in freezer e ritirare il contenitore da esso 15 min prima di servire mescolandolo un po.

Vi auguro buon fine settimana, un abbraccio :))




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Una birra nel mio frigo. Gelato alla birra con caramello salato di nocciole, su cialda di pan di Spagna.


La birra è nel mio frigo…e nel mio cuore! Prima bibita alcolica bevuta, raggiunta l’età maggiorenne, all’imbrunire insieme agli amici in un chiringuito di una spiaggia dell’Atlantico, la bionda più leggera e chiara che ci sia, insieme a una impepata di cozze. Col tempo però impari a conoscerla, la scopri rossa, scura, ambrata. In ogni caso, I LOVE BEER!




Una ricetta estiva con una delle bevande estive per eccellenza, la birra.
Partecipo alla iniziativa creata da Assobirra alla quale sono stata gentilmente invitata.
Di cosa si tratta? semplicemente "una birra nel tuo frigo" . E chi non ce l'ha?
La birra può accompagnare divinamente dei piatti di cucina se scelta con cura.
Ancor di più, io personalmente non solo la bevo ma ci cucino pure.
Qui una ricetta semplicissima e fresca, adatta a questa stagione.

per 6 persone
150 ml di birra Franziskaner weissbier
150 cl. di panna
150 cl. di latte intero
2 tuorli di uovo
100 gr. di zucchero
1 cucchiaio di miele al tiglio

100 g di nocciole prive della pellicina
50 g zucchero
1 cucchiaino di glucosio
1 cucchiaio d'acqua
3 g di sale dolce di cervia

Dischi di pan di Spagna (ricetta qui)
burro per la padella

Sbattere i tuorli con lo zucchero. Una volta diventati schiumosi, aggiungere a filo e sempre sbattendo il miele, il tatte, poi la panna e dopo, sempre a filo e per ultimo la birra.
Trasferire in una gelatiera e farla funzionare sino a che la crema sarà diventata gelato. Riporre in freezer.

Per il caramello salato con le nocciole:
In un pentolino sciogliere lo zucchero con l'acqua ed il glucosio. Portare a temperatura a fuoco basso sino a che prenda un colore dorato. Aggiungere le nocciole e mescolare ancora un Po.
Versare su una carta da forno e lasciar raffreddare. Spezzare e macinare grossolanamente in un mortaio o con il mixer.

Al momento di servire, tagliare dei dischi di pan di Spagna alti 1/5 cm. passare in padella con il burro caldo e dorare leggermente, girare i dischi e dorare ancora. Adagiare i dischi di pds ancora caldi sui piatti, sopra disporre una pallina di gelato e sopra il gelato il croccante salato di nocciole. Decorare con qualche fiore edibile e servire subito.

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Folgorata a Paestum, sulle Strade della Mozzarella :)



Tre giorni fantastici sotto ogni punto di vista.
Le Strade della Mozzarella è un evento da non mancare. Organizzato in modo impeccabile dai bravissimi Barbara Guerra ed Albert Sapere che hanno saputo coinvolgere, interessare e deliziare tutti i presenti, dagli stessi chef a noi appassionati.




La cornice aiuta eccome. L'evento si è svolto a Le Trabe, una location da favola immersa nel verde, a pochi minuti dai templi di Paestum.
Presenti grandi chef che hanno avuto il compito di ricreare piatti con l'oro bianco di Pestum, la mozzarella di bufala.
Per me che abito a Padova e che mi faccio portare la mozzarella di bufala campana dal mio fornitore di fiducia, degustare questa di Paestum è stata davvero una scoperta, un'altro mondo insomma.





Sapore, consistenza, freschezza, digeribilità massima. Pensate che in tre giorni ho mangiato 38 mozzarelle (davvero!!!!!) e non solo stavo benissimo ma sono calata anche 2 kg. Il clima? il posto? la qualità? la meravigliosa compagnia delle mie compagne di viaggio? tutto insieme? Forse, so solo che la piacevolezza di questo importante convegno, con laboratori e degustazioni a random in questo ambiente informale, spensierato e quasi bucolico, davvero ti riempie il cuore.
Arrivo per ultima con questo post, in una fredda giornata di pioggia, quasi a voler rivivere quei tiepidi giorni partenopei.




Una carrellata fotografica dei 3 giorni e un secondo e doveroso post sulla mozzarella di bufala, quella vera e buona, prodotta ad uno dei tanti caseifici del Consorzio. Noi abbiamo visitato lo storico caseificio Vannulo nel quale, dico la verità, ci sarei rimasta a vivere ;)) Tanti dati interessanti sulla produzione e le caratteristiche di questo prodotto, relativamente nuovo dato che la mozzarella di bufala non ha più di 30 anni di vita ma per tutti questi dati e foto ci vediamo al prossimo post :)



Iniziamo con Enzo Coccia e la pizza fritta, impasto morbido e leggermente croccante, frittura asciutta, sapore divino!! La mia era guarnita con prosciutto crudo dolce, melone e qualche piccolo cappero, una punta di salato a sorpresa:)




Inizio, in lista d'attesa con Davide Scabin e la "sua" mozzarella abbinata al suo riso e la sua pasta. Chi lo conosce oppure ha seguito il laboratorio tenuto da lui stesso ad Identita Golose, sa riguardo alle cotture fast che utilizza sia per la pasta sia per il riso. C'è chi condivide e c'è chi no. Io dico che ci voglio provare e che Scabin per me è grande :)






I piatti presentati che ho fotografato ma non ho assaggiato sono, in alto un risotto eseguito in modo tradizionale, allo zafferano con centro di bufala



Questo invece e un risotto cotto, messo a sottovuoto e aperto al momento di comporre il piatto. Questo cilindro di riso si adagia su una crema di bufala ed è accompagnato da asparagi selvatici.

Segue Ilario Vinciguerra che mi ha lasciato a bocca aperta.
Ha creato una presentazione molto dinamica nella quale mi sono pure divertita dato che Ilario è davvero simpatico. Un video faceva da supporto visivo alla spiegazione di ogni suo piatto. Davvero utile ed interessantissimo.



Guardandolo con attenzione mi sono resa conto la competenza tecnica che c'è dietro ogni suo piatto dove tutto sembra semplice ma l'elaborazione formale, oltre alla creativa non è proprio veloce ne tantomeno semplice.



Qui la sua "pizza". Pomodorino confit ripieno di mozzarella di bufala con emulsione di basilico e briciole di impasto di pizza. Ho adorato la presentazione, i colori, la consistenza esplosiva del pomodorino con un ripieno di bufala, sorpresa!!!



Questi tortellini, fatti con la sfoglia classica (non per me) cioè un kg di farina e 36 tuorli e ripieni di una pasta di pomodori confit. Come se tutto il sole e la forza dell'estate fossero racchiuse li dentro. Emozione pura. A tavola hanno aggiunto da una piccola brocca, una crema abbastanza liquida di mozzarella di bufala che ci sta a meraviglia e ammorbidisce la robustezza di sapore.
Mi sono innamorata del bocconcino di battuta di fassona con ciliegia ripiena di foie gras che spero di poter degustare al più presto!



Francesco Sposito, presentato da Igles Corelli.
Grandi piatti, poeticamente presentati e, sono sicurissima, di deliziosa degustazione.









In questi tre giorni abbiamo assistito a diverse degustazioni di produttori locali e non. Non mancavano anche dei show cooking allestiti nei giardini de Le Trabe.












Presente anche Giovanni Assante del pastificio Gerardo di Nola.



Ha preparato per tutti noi presenti una pasta e patate commovente.
Fatta con piccola pasta mista, naturalmente patate e piccoli cubetti di parmigiano. Consistenza perfetta, cremosa ma con tutti gli ingredienti riconoscibili al palato. Dico solo che adesso ne vorrei un bel piatto :)



La prima giornata è finita con il party di benvenuto dove dei blogger hanno cucinato per i presenti. Bravissimi, atmosfera molto piacevole e festa finita presto il che, considerando che avevo dormito due ore, non guastava affatto.

Siamo già al secondo giorno.
Rafaele Vitale ci introduce nel suo macaturo.
Il macaturo, a Roma, é il pranzo che i lavoratori si portavano da casa. Il cestino di oggi insomma.



Il primo macaturo e una sottile fettina di mammella di bufala. Sorpresi? io no. Nelle grigliate argentine si include come prelibatezza la ubre (mammella appunto) della mucca da latte per eccellenza: l'Olando-Argentina e viene cotta alla griglia intera quindi si percepisce la sua tenera consistenza al momento della masticazione. Il sapore della bufala ha una sensazione lattica marcatamente minore.
Questo macaturo è stato abbinato ad una birra scura favolosa, dal sapore intenso ma gentile e con forte sentore di caramello.



Secondo macaturo: semplicemente una arrotolato di mozzarella di bufala e battuta di carne di bufala. Buono. La vera delizia per me è stato il carciofo arrosto servito insieme come contorno.



Per finire, degli spaghettini freddi, serviti su acqua di pomodoro e zafferano, mozzarella di bufala e basilico. Una chiave diversa, frizzante e freschissima. Non amo la pasta fredda ma questo piatto è davvero diverso. mi è proprio piaciuto:)




Marianna Vitale del ristorante SUD



Brava, carinissima, semplice.
I suoi piatti sono quelli di casa, senza fronzoli o sofisticazioni. Genuini. Puri.



Un piccolo panino con mozzarella di bufala e pomodorino, da mangiare in un solo boccone.



Qui un gazpacho, questo per niente ingenuo ma sapido e piccante. Il bocconcino di mozzarella, sicuramente da mangiare prima di bere il gazpacho ;)



Nel prossimo post vi racconterò di amiche di viaggio, altri laboratori, la visita al caseificio Vannulo e dei segreti e le tecniche di produzione della migliore mozzarella di bufala campana :)



A presto, buona Domenica!
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Spaghetti in carbonara di bruscandoli abbinato al Gambellara DOC




Giornata particolare oggi.
Mille pensieri e sentimenti che fanno a botte.
L'orrore del attentato a Brindisi.
Il mio bellissimo ricordo dei miei giorni a Paestum a "Le strade della Mozzarella", viaggio che vi racconterò per filo e per segno nel prossimo post.
Oggi, e sul filo del rasoio, posto una ricetta per il contest delle mie amiche Angela e Chiara Maci, naturalmente del blog Sorelle in Pentola.



Il contest tratta dell'abbinamento perfetto tra pietanza e vino.
La ricetta deve utilizzare prodotti veneti.
Ho cucinato questi spaghetti di ottima qualità in una carbonara di bruscandoli tipici del Venrto ma che altro non è che luppolo selvatico.

Ingredienti per 2 persone:
140 g di spaghetti
2 tuorli grandi
3 cucchiai di grana Padano
2 mazzetti di bruscandoli
Pepe bianco Muntok di q.b.
Sale del Hymalaya q.b.
1 cucchiaino di strutto

Lavare velocemente i bruscandoli, tagliare la parte più dura e far bollire in acqua salata per 4-5 min. Scolare e tuffarli nell'acqua ghiacciata. Ritirarlo dopo qualche secondo. Tagliarli a pezzettini tranne la punta che deve rimanere intera.
In una padella mettere il cucchiaino di strutto e saltarli a fuoco basso per pochi minuti.
In abbondante acqua bollente salata cuocere gli spaghetti al dente.
In un contenitore sbattere bene i tuorli, 2 cucchiai di grana e un Po di pepe bianco muntok macinato al momento.
Scolare gli spaghetti, tenere un po di acqua di cottura versarli nella pentola calda e aggiungere poca acqua di cottura, mescolare velocemente e versare i tuorli sempre mescolando. Il segreto della carbonara cremosa è non superare i 65 gradi, altrimenti il tuorlo solidifica e non avrete più la crema ma una frittata spezzata piccolissima perciò, con molta attenzione dovete giocare sul calore e, al bisogno, aggregare acqua di cottura e mescolare sempre. Aggiungere i bruscandoli e continuare a mescolare.
Servire formando un nido con un forchettone e un mestolo e adagiate sul piatto con qualche punta di bruscandoli, il grana rimanente e, se vi piace, appena un po' di pepe bianco.
L'abbinamento perfetto per questo piatto è il Gambellara DOC, perfetto insieme a uova e bruscandoli.



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