Confettura di pere, cannella e Pinot Grigio




La grandissima gioia che provo a fare delle confetture un po' diverse, unendo aromi e sapori, e come in questa confettura, abbinando spezie come la cannella ed un vino come il Pinot Grigio.
Mi sono inspirata ad una ricetta di Christine Ferber, ho seguito il suo metodo ma ho diminuito un po' la quantità di zucchero.
Il risultato é straordinario.


Ingredienti:
1 kg di pere Williams
1 mela Granny Smith
600 g di zucchero
il succo di un limone
1 stecca di cannella
250 ml di Pinot Grigio

Procedimento:
Lavate e sbucciate le pere e la mela, tagliatele a cubetti piccoli e versatele in una pentola capiente del fondo spesso (io per le marmellate uso la casseruola di rame stagnato). Aggiungete lo zucchero, la stecca di cannella, il succo di limone e mescolate. Iniziate la cottura a fuoco medio. Fate cuocere portando ad ebollizione. Ritate dal fuoco, versate in un contenitore, coprite e lasciate raffreddare, portate in frigo sino al giorno dopo.
Il secondo giorno portate a bollore nuovamente. Coprite, lasciate raffreddare e portate  in frigo sino al giorno dopo.
Il terzo giorno portate di nuovo a ebollizione, sempre a fuoco dolce e quando rompe il bollore aggiungete il Pinot e continuate a cuocere dolcemente per 30-40 minuti, schiumando se necessario.In ogni caso fate la prova del piattino per verificare la giusta consistenza. Ritirate la stecca di cannella. A questo punto, se lo desiderate potete frullarla per avere una confettura dalla consistenza omogenea, oppure lasciarla in piccoli pezzetti.
Versatela (ancora caldissima) in barattoli sterilizzati, chiudeteli e capovolgete il barattolo per creare il sottovuoto. Lasciateli capovolti fino a che si saranno raffreddati.
Ottima per accompagnare dei formaggi.


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Empanada cresciuta ripiena di mozzarella e ricotta di bufala, provola affumicata, noci e radicchio tardivoe cipolla rossa stracotti nel Barolo




La mia ricetta per #bufalainfermento prende forma.
In questo contest per Le Strade della mozzarella, é previsto l'utilizzo di mozzarella di bufala, la farina del Antico Mulino Caputo e lievito, ma non solo, la chiave di lettura per questa ricetta é la #contaminazione, insomma, uno dei miei temi preferiti per quanto riguarda la cucina. Del resto quando elaboro una ricetta la contaminazione la pratico spesso e, confesso, amo molto chiamarla #unione.
Ho deciso di rimanere me stessa e ho sperimentato un impasto di empanada argentina lievitato, ma sempre utilizzando lo strutto che conferisce quel profumo e quella friabilità così particolari.
Per fortuna la sperimentazione é riuscita al primo tentativo. Ho sostituito l'acqua tiepida con l'acqua di governo della mozzarella sciogliendo il lievito secco. Come risultato ho ottenuto un impasto ancora più elastico del tradizionale e mi ha molto soddisfatta anche in cottura.
Per il ripieno ho messo insieme mozzarella di bufala, provola affumicata e ricotta di bufala per legare i due formaggi filanti. A questo ripieno ho aggiunto delle meravigliose noci di Sorrento.


La seconda preparazione per il ripieno consiste in radicchio tardivo, cipolla rossa e un po' di pancetta affumicata, il tutto cotto - dopo aver rosolato- a fuoco bassissimo per un ora e mezza, in un ottimo Barolo.


Mi sembra importante non unire in una sola preparazione i due ripieni ma lasciarli separati. Adagiando prima il ripieno di formaggi e noci e sopra quello di radicchio tardivo, una volta cotta la empanada, ogni morso risulta diverso, a tratti filante e affumicato per passare poi al sapore robusto e leggermente amaro del radicchio e ancora alla dolcezza della ricotta o la croccantezza di un pezzettino di noce.


Difficoltà: 2
Ingredienti per 12 empanadas
Per l'impasto
400 g di farina Caputo classica
80 g di strutto
120 ml di acqua di governo di mozzarella di bufala (tiepida)
3 g di lievito di birra disidratato
1 pizzico di zucchero
3 g di sale Maldon

Per il ripieno di radicchio tardivo
3-4 cespi di radicchio tardivo lavato e tagliato piccolissimo
1 cipolla rossa di Tropea tagliata brunoise
1 spicchio d'aglio schiacciato
Olio extravergine per soffriggere
50 g di pancetta affumicata tagliata a cubetti piccoli
Barolo q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b

Per il ripieno di mozzarella
150 g di mozzarella di bufala DOP tagliata e sgocciolata
150 g di provola affumicata tagliata piccolissima
100 g di ricotta di bufala
6-7 noci a pezzetti
Sale di Maldon q.b.
Pepe di Sechuan q.b.

Preparazione:
Impasto:
Sciogliete il lievito e un pizzico di zucchero nel acqua di governo tiepida.
Disponete la farina sul banco da lavoro e in mezzo lo strutto e il sale, cominciate ad impastare aggiungendo poco alla volta il lievito sciolto. Formate un impasto liscio ed omogeneo. Disponetelo coperto, al caldo in una ciotola. Lasciate lievitare sino al raddoppio.

Ripieno con il radicchio tardivo:
In una pentola versate un po' di olio extravergine, scaldatelo, aggiungete lo spicchio d'aglio e fatelo dorare. Incorporate le cipolle e la pancetta. Fate rosolare dolcemente. Aggiungete il radicchio tardivo, mescolate, fatelo rosolare qualche minuto, sfumate con un po' di Barolo, mescolate e di seguito coprite appena sempre con il Barolo. Fate prendere temperatura, abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere mescolando ogni tanto, per 1 ora 1/2, sino a che il vino sarà sfumato completamente ed il radicchio diventerà quasi una crema (sempre a fiamma bassissima). Aggiustate di sale e pepe. Lasciate raffreddare molto bene prima di utilizzare per il ripieno.

Ripieno di mozzarella, ricotta e noci:
Semplicemente mescolate la ricotta di bufala con la mozzarella sgocciolata e la provola tagliata a dadini piccoli, aggiungete i pezzetti di noci, salate e pepate a piacere.

Formatura de las empanadas e cottura:
Accendete il forno a 170 gradi.
Stendete l'impasto con un matterello. Tagliate cerchi di circa 11 cm.
Riempite i cerchi, prima con un cucchiaio del ripieno di mozzarella, poi sopra questo, adagiate un cucchiaino del ripieno di radicchio. Questa é la proporzione giusta dato che il radicchio cotto in questo modo ha un sapore molto presente e vigoroso.
Chiudete las empanadas a metà, sigillate i bordi e fate il repulgue sovrapponendo i bordi, ( vedi qui e qui).
Disponete in una leccarda da forno foderata di carta, spennellate las empanadas con un tuorlo sbattuto e praticate un paio di fori in superficie.
Portate a cottura in forno per 20 minuti circa, sino a doratura.



Con questa ricetta partecipo al contest "bufalainfermento" organizzato da Le Strade della Mozzarella







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Per LSDM, Pasta e Mozzarella Veggie Style: Lumaconi di Gragnano ripieni di broccoletti e mozzarella di bufala su colatura di provola affumicata




Il Convegno gastronomico da me più amato, al quale ho avuto la fortuna di partecipare diverse volte e che ho visto crescere a livello internazionale.
Mantenendosi all'interno una realtà artigianale e di eccellenza unica e superando non poche difficoltà, Le Strade della Mozzarella si fa conoscere al mondo, anche oltre oceano.
La vera mozzarella, quella buona, seducente al palato per sapore e consistenza, quella che, quando la mordi, senti un tuffo di gioia nel cuore e nel cervello scoppiano fuochi d'artificio di mille colori.
Pura gioia.
Onorata e felice di poter partecipare con le mie ricette, quest'anno i contest sono due: "Mozzarella in fermento" e "Pasta Veggie Style" per il quale partecipo con questa prima ricetta.
Tutto é molto semplice ma i sapori sono intensi e di grande personalità.
Per finire, questi lumaconi ripieni e velocemente gratinati, vengono adagiati su una deliziosa colatura di provola calda.
Andiamo alla ricetta:



Difficoltà: 1
Ingredienti per 4 persone

Per il ripieno dei lumaconi:
12 Lumaconi "Pastificio dei Campi"
80 g di mozzarella tagliata piccola e sgocciolata
1 broccolo
1 cipolla dorata tagliata brunoise
2 denti d'aglio sbucciati e schiacciati
1 peperoncino piccante tagliato finissimo
Olio extravergine d'oliva, q.b.
Sale q.b.

Per la colatura di provola affumicata:
200 g di provola affumicata
Latte q.b.

Preparazione:
Tagliare un broccolo a piccoli pezzi e farlo bollire in acqua salata per 5-6 minuti. Scolare e immergere in acqua ghiacciata. Scolarli nuovamente.
In una padella versare del l'olio, l'aglio e il peperoncino e far rosolare bene. Ritirare l'aglio e aggiungere la cipolla brunoise. Rosolare e poi aggiungere i broccoli tagliati piccoli. Abbassare il fuoco, coprire e far cuocere una quindicina di minuti, mescolando ogni tanto. Salare a piacere. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare.
Tagliare la provola affumicata in piccoli pezzi, mettere in un contenitore di vetro, coprire appena con del latte fresco intero, meglio se di bufala (io non l'ho trovato). Coprire il recipiente con della pellicola e scaldare a bagnomaria a fuoco molto basso. Una volta che la provola si sarà praticamente fusa, scolare con un colino a maglia fine, mettere da parte la colatura e mantenerla al caldo. Dopo qualche minuto la provola fusa si sarà ripresa, la tagliamo finemente.
In un altra pentola far bollire abbondante acqua salata e cuocere i lumaconi 15 minuti. Una volta cotti, ritirarli con una schiumarola, adagiarli in un contenitore e versare un filo d'olio mescolando.
Accendere il forno a 150 gradi.
Unire i broccoli alla provola tagliata e alla mozzarella di bufala tagliata e sgocciolata. Aggiustare di sale se necessario.
Riempire i lumaconi con i broccoli e le due mozzarelle e portare in forno, in funzione grill, per pochi minuti.
Scaldare la colatura di provola e versarla in una lattiera con beccuccio.
Scaldare bene dei piatti fondi, sistemare 3 lumaconi gratinati a persona, portare a tavola. Una volta tutti i piatti e commensali sistemati, versare la colatura di provola calda sul fondo di ogni piatto.



Con questa ricetta partecipo al Contest Le Strade della Mozzarella 2016, Pasta e Mozzarella Veggie Style.







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Empanadas di baccalà con uvetta e pinoli. Il mio aperitivo della vigilia di Natale




Ho pensato a questa ricetta per l'aperitivo della vigilia di Natale.
Per me una vigilia senza baccalà e incompleta.
Mi piaceva l'idea di utilizzare ingredienti e sentori natalizi come l'uvetta, la cannella e i pinoli. Ho ricreato in questo modo la classica ricetta del baccalà alla cappuccina, pieno di sentori, profumi e delicati equilibri di sapori sapidi, acidi, dolci, e caldamente profumati.
E siccome mi piace unire, ho messo il tutto dentro una empanada utilizzando la ricetta del mio impasto ma questa volta, dato il ripieno, invece di aggiungere pimenton ho utilizzato del pepe.
Per il ripieno ho utilizzato "Stocco Facile" della linea Prontocuoci di Tagliapietra. Una alternativa eccellente se non avete tempo di ammollare per due giorni oppure se ad ultimo momento vi assale un forte desiderio di baccalà.



Sono dei filetti di stoccafisso già ammollati, di eccellente qualità, pescati nelle isole Lofoten, cotti al vapore, spinati e messi a sottovuoto.
Las empanadas sono venute una delizia.
Ho provato a fare alcune in uno stampo di mini-muffin, che si possono mangiare in piedi ed in un solo boccone.
Andiamo alla ricetta.

Per 20 empanadas piccole:
Impasto
400 g di farina 00
110 g di strutto
3 g di sale
1 cucchiaino da caffè di pepe del Doge (bianco, nero e rosa) macinato al momento
100 ml di acqua tiepida

Per il ripieno di baccalà:
400 g di baccalà Tagliapietra
Una cipolla bianca piccola tagliata brunoise
1 stecca di cannella
30 g di uva passa pulite
30 g di pinoli
Una foglia di alloro
1 cucchiaino di Scorza tritata di limone candito
Sale e pepe q.b.
Brodo di verdure (sedano, carote e cipolla) 1/2 litro
100 ml di vino bianco scaldato in un pentolino
Farina per infarinare i pezzi di baccalà, q.b.

1 tuorlo sbattuto
Semi di chia (opzionale)

Impasto:
Setacciate la farina con il sale e il pepe.
Nel banco da lavoro disporre la farina a forma di corona, in mezzo lo strutto e l'acqua tiepida.
Iniziate ad impastare sino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico.
Copritelo con della pellicola e portate in frigo un paio d'ore.

Ripieno:
Tagliate il baccalà a cubetti ed infarinateli.
In una padella rosolate la cipolla sino a farla diventare dorata, aggiungete il baccalà, mescolate il tutto muovendo la padella, versate poco brodo E mescolate ancora. Grazie alla infarinatura del baccalà si formerà una cremina. Abbassate il fuoco, aggiungete del brodo ogni tanto se necessario. Incorporate l'uva passa, i pinoli, la stecca di vaniglia, la foglia di alloro e la scorza di limone candito.
Sempre a fuoco minimo e aggiungendo del brodo se necessario, cuocete per 1 ora e mezza.
Alla fine aggiungete il vino bianco e cuocete ancora una decina di minuti.
Sale e pepe a gusto.
Portate il ripieno in frigo per almeno due ore.




Formatura delle empanadas:
Togliete dal frigo l'impasto una ventina di minuti prima di cominciare.
Accendete il forno a 180 gradi
Preparate uno stampo per muffins e imburratelo leggermente (io lo faccio con le carte del burro che conservo per questo scopo).
Stendete l'impasto con il matterello e tagliate dei cerchi di 10 cm, che serviranno per la base. Foderate con questi le formine di muffins.
Con un cucchiaio riempite ognuna con il ripieno.
Stendete nuovamente l'impasto, tagliate altrettanti cerchi e coprite ogni empanada. Chiudete sigillando i cerchi di impasto (quello sotto e quello sopra) e una volta sigillati fate il "repulgue" -cioè la chiusura della empanada- afferrando l'impasto tra il pollice e l'indice e piegandolo verso l'interno della empanada, e così via fino a finire tutto il bordo.
Spennellate con il tuorlo sbattuto, adagiate, se lo desiderate, un po' di semi di chia.
Con l'impasto restante, tagliate delle stelline (o la forma che più vi aggrada), sistemate la stellina in mezzo alla empanada e spennellate anche questa con il tuorlo.
portate a cottura in forno preriscaldato a 180 gradi per 20-25 minuti, fino a doratura.
Servite calde.


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Cuore di baccalà su crema di zucca con finferli e chiodini





Un piatto semplice ma genuino, che contiene l'incanto dell'autunno.
Zucca e funghi in questo periodo sono il must e ho voluto utilizzarli in questa ricetta, insieme a pregiati filetti di cuore di baccalà precotti della linea prontocuoci di Tagliapietra (vedi anche qui).



Il risultato é molto gustoso, bello da vedere e sano da mangiare.
Passiamo alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone
1 kg di zucca
100 g di funghi misti (chiodini e finferli)
Olio extravergine q.b.
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
Brodo di verdure q.b.
Foglie di radichietto, bietolone e germogli
Una confezione di 300 g di Cuore di Baccalà Prontocuoci Tagliapietra

Lavate la zucca, avvolgetela in carta stagnola e portatela in forno a 180 gradi per 1/2, sino a che diventerà tenera.
Ritiratela dal forno, tagliatela a meta, prelevate i semi con un cucchiaio. Prelevate la polpa di zucca e conservatela da parte. Questo modo di cuocere la zucca, oltre la semplicità, mi piace molto perché amplifica e concentra il sapore della zucca, ottenendo così una vellutata ricca di sapore.
In una pentola rosolate la cipolla tagliata piccola con un po' di olio extravergine, una volta dorata aggiungete la polpa di zucca ottenuta, coprite appena con un buon brodo fatto con le verdure (sedano, carota, cipolla, erbe aromatiche e sale) e fate cuocere a fuoco basso una ventina di minuti.
Frullate bene con il mixer la crema ottenuta e mantenetela al caldo.
Intanto, in una padella con un goccio di olio extravergine ben calda, rosolate velocemente i filetti di cuore di baccalà sino a dorarli da una parte e dall'altra.
In un'altra padella, rosolate in olio extravergine uno spicchio d'aglio schiacciato e in camicia, una volta dorato ritiratelo e aggiungete i funghi misti ben puliti. Rosolateli velocemente e ad alta temperatura muovendo spesso la padella.
Impiattamento: il in piatto caldo a cappello di prete versate qualche cucchiaio di crema di zucca calda, aggiungete 3 filetti di baccalà già rosolato e caldo, i funghi rosolati e i germogli e le foglie di radichietto. Condite con un filo d'olio extravergine e servite caldo.

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Cacio Divino a Padova: i formaggi svizzeri dop sposano il meglio dei vini del Veneto





Amo unire.
Quando si tratta di eccellenze gastronomiche, sposare il meglio dei sapori di paesi diversi può essere una esperienza esaltante e del tutto normale per me che, come sapete, ho antenati in diversi parti del mondo.

Un paio di anni fa sono andata anche in Svizzera alla scoperta dei suoi formaggi direttamente nei caseifici, (qui)  una esperienza fondamentale che mi ha molto arricchita come appassionata di formaggi.


Proprio io ho avuto l'enorme piacere di pensare a questa degustazione in enoteca, dove il anima vibrante di questa serata autunnale sono stati i meravigliosi formaggi DOP elvetici abbinati, ognuno di loro alla fragrante tradizione delle etichette del Veneto.



La scelta é stata semplice, la Enoteca Antonio Ferrari in centro a Padova unisce il meglio delle eccellenze gastronomiche del mondo sia per i vini che per il menù. Il patron della enoteca, Antonio Ferrari, é un profondissimo conoscitore e amante sia di formaggi che di vini ed é stato proprio lui a scegliere i vini del Veneto (della Cantina Vignalta dei Colli Euganei) per ogni formaggio:

Lo Sbrinz DOP, il formaggio più antico d'Europa dalla pasta fondente si é abbinato alle note nobili e intense di un eccellente Pinot Nero IGT 2010.

Le Gruyère DOP, dolce e aromatico con un Sirio Moscato Secco Colli Euganei DOC 2014.

L'aromatico Appenzeller DOP, tipico delle zone della Svizzera tedesca si abbina meravigliosamente con i sentori di violetta e marasca del Rosé Friularo Metodo Classico Extra Brut.

Emmentaler DOP, il più famoso dei formaggi svizzeri é stato abbinato ad un fragrante Chardonnay Colli Euganei DOC 2014.


Il Tête de Moine DOP, celebre formaggio della Svizzera francese, da raschiare con la girolle formando le caratteristiche rosette, accompagna a meraviglia il Zingarello Moscato Semisecco 2009.

Il sublime Vacherin Mont-d'Or DOP, la gourmandise svizzera affinata in fasce di legno, é stata servita da Antonio Ferrari scaldata nella sua scatola di legno come una sontuosa fonduta e abbinata ad un corposo Rosso Riserva Colli Euganei 2010.


La serata é stata nutrita da numerosi gourmet che hanno partecipato alla degustazione, amici curiosi e ricercatori di eccellenze gastronomiche che si sono fermati sino a tarda sera, deliziandosi con questi abbinamenti e la esclusiva ed accogliente atmosfera della Enoteca.


Per finire é stato offerto un risotto alla zucca, emblema autunnale, mantecato con Gruyère e una striscia di polvere di liquirizia. Una vera delizia.



Le degustazioni continuano, Padova ha dato il via come rappresentante della Regione Veneto.
La prossima tappa sarà Lombardia, a Milano, dove i DOP Svizzeri si abbineranno ai vini lombardi.
State attenti, la prossima regione potrebbe essere la vostra!



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