Bolo de laranjas e ricordi di vacanze fanciullesche ;)



Questa è una tipica torta brasiliana fatta con le arance intere previamente bollite.
Soggetto di tanti ricordi di vacanze fanciullesche in Brasile, da Rio grande do Sul a Curitiba, Da Rio de Janeiro a Maceiò, con le mie amiche mangiavamo questa torta in spiaggia oppure un bellissimo e buonissimo choclo (mais) con sale grosso :) altri tempi!
A dire il vero avevo visto tanto tempo fa una ricetta simile fatta da Delia Smith ma non ho la sua ricetta :(
Il risultato è una torta molto umida, della consistenza un po' diversa alle nostre torte, con un marcato profumo di arance e con una spiccata acidità.

Ingredienti:
400 g di arance biologiche dalla buccia sottile
200 g di farina di mandorle
150 g di zucchero
60 g di farina 00
4 uova grandi
2 cucchiaini di lievito

La sera prima fate bollire le arance con la buccia, ben lavate in abbondante acqua per 1 ora. Cambiate l'acqua e fatte bollire ancora un ora sino a che diventino tenere.
Lasciate raffreddare, tagliate le arance a fettina, prelevate i semi, strizzatele e lasciatele in un colapasta tutta la notte in modo che perdano tutta l acqua.
Il giorno dopo: accendere il forno a 180 gradi, strizzate ancora le arance se necessario, versare le arance in un mixer e ridurle a purè.
Aggiungere di seguito le uova e lo zucchero e continuate a mixare.
Incorporare la farina di mandorle, la farina 00 e il lievito e omogeneizzate bene con il mixer.
Imburrare e infarinare una tortiera apribile di 22-24 cm oppure, come ho fatto io, in due stampi piccoli di plum cake.
Infornare per 1 ora.
Nella ricetta originale, questa torta andrebbe mangiata 24 ore dopo, non capirò mai perché dato che il piccolo plum cake è finito in giornata mentre il secondo l'ho dato a mia figlia da portare a casa di una amica.

Buon inizio settimana a tutti, besos :)


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Paccheri ripieni di broccolo di Creazzo e persico al profumo di limone



Il broccolo fiolaro di Creazzo!!! lo adoro! Cresce nelle colline Vicentine e quindi è un ortaggio tipico del Veneto. Trascrivo qualche dato da siti specializzati: un tempo era definito come cibo dei poveri, il suo nome deriva dalla presenza di germogli inseriti lungo il fusto della pianta, conosciuti in termine dialettale come fioi (ovvero figli) e che vengono cotti in padella, insieme alle foglie più giovani, come una vera prelibatezza.
Si tratta di un prodotto che ha la particolarità di non assomigliare né per forma, né per gusto alle altre varietà di broccolo.
La sua produzione avviene durante tutto l'inverno, da fine novembre a tutto Gennaio.
Viene raccolto nel periodo delle gelate: questa è la sua peculiarità, che lo rende anche più gustoso. La pianta infatti per difendersi dal freddo limita la presenza dell'acqua nei tessuti e aumenta la concentrazione di sali e zuccheri, diventando così più saporito. Inutile dire che è ricchissimo di antiossidanti!
Testimonianze affermano che Johann Wolfgang von Goethe nel 1786 ebbe modo di assaggiare questa specialità e ne rimase favorevolmente colpito.

È molto apprezzato anche da Carlo Cracco (vicentino lui). Famosa e la sua zuppa di broccolo fiolaro, cozze, vongole e rigatoni (che cucinerò a breve ;)
Ieri per pranzo ho fatto questi paccheri in piedi, ripieni del amato fiolaro, persico e zest di buccia di limone, il risultato è a dir poco entusiasmante!!
Portate pazienza, ho fatto un po' a occhio ma cercherò di ricostruire le quantità ;)
Dovete state attenti con la cottura dei paccheri dato che non devono rompersi e devono stare in piedi quindi, cottura al dente in una pentola grande in modo che le vibrazioni dell'acqua bollente non creino fratture nella pasta, mi spiego?

Ingredienti per 20 paccheri ripieni
300 g di persico tagliato a cubetti piuttosto piccoli
300 g di broccolo fiolaro di creazzo
1 dente d'aglio
1 peperoncino piccolo
olio evo
60 ml di soave
sale
pepe bianco Muntok
la buccia grattugiata di 1/2 limone biologico
20 paccheri cotti al dente in abbondante acqua salata

Pulite i broccoli e tagliateli piccoli.
In una padella mettere olio, aglio e peperoncino e rosolare appena, in modo che si insaporisca l'olio. Aggiungere i nostri broccoli e cuocerli 5 minuti a fuoco piuttosto alto. Aggiungere il pesce, mescolare velocemente, sfumare con il vino bianco, aggiustare di sale e pepe.
La cottura deve essere veloce in modo che il persico rimanga cotto ma tenero.
Spegnere il fuoco e aggiungere la buccia di limone.
Una volta presi i paccheri con la schiumaiola e con massima delicatezza vi conviene adagiarli su un tagliere e riempirli subito.
Se volete, potete passarli in forno ventilato un paio di minuti, non per gratinarli ma perché sicuramente, dopo l operazione di riempimento, si saranno raffreddati.
Io ho accompagnato con una crema di patate alla quale ho aggiunto zest di limone, questo solo perché avevo del pure di patate tra le mani e ho voluto provare, sinceramente mi è piaciuto;) Qualcuno, inorridito mi ha chiesto dove era il sugo di pomodoro... non so se ci stia, io questi paccheri credo di preferirli bianchi. Forse con una besciamella al limone?

Baci a tutti, buon fine settimana :)






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Torta di farina di castagne, arancia e pepe lungo in guscio di cioccolata e con la colonna sonora giusta


Deliziosa davvero, non pensavo!
Dico non pensavo perché non amo moltissimo i dolci con la farina di castagne, tipo castagnaccio, invece questa torta è morbida, con un netto sapore di castagne dolci, e molto raffinata nella sua rusticità.
Ho deciso di aggiungere della scorza d'arancio per dare un Po di acidità sollevando quel sapore autunnale tipico delle castagne e, siccome per la prima volta in vita mia, invece di amare l'autunno, sogno solo mari esotici, piacevolmente deserti e in buona compagnia, ho aggiunto del pepe lungo macinato, il tutto avvolto in un guscio di cioccolato fondente 75%.





Per ammorbidirla un po l'ho farcita con una pasticcera abbastanza fluida profumata con scorza d'arancio, Grand Marnier e pepe lungo.

Intanto la colonna sonora giusta per degustarla, versione della divina Aretha Franklin :)
Mi sono ricordata che questa canzone mi piaceva così tanto, che milioni di anni fa la suonavo al pianoforte, altri tempi! per fortuna che esiste la musica :))



Ingredienti:
200 g di farina di castagne
100 g di farina 00
200 g di burro ammorbidito
4 uova grandi (se sono piccole 5)
160 g di zucchero
1 cucchiaino di lievito
100 ml di latte
25 ml di grand marnier
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di 1 arancio

Per la crema pasticera
200 g di latte intero fresco
50 g di panna fresca
2 cucchiai di Grand Marnier
scorza di mezzo arancio (solo la buccia priva della parte bianca)
75 g di tuorli a temperatura ambiente
75 g di zucchero
17 g di maizena
1 pepe lungo grattugiato

Montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere la scorza, la polvere di pepe lungo e alla fine la maizena.
Intanto fare bollire il latte con la panna e il Grand Marnier, aggiungere le uova montate e mescolare con la frusta energicamente.
Far raffreddare la crema coprendola subito con pellicola

La preparazione della torta:
Accendere il forno a 180 gradi.
Nella planetaria sbattere le uova con lo zucchero e il sale per una decina di minuti. Aggiungere poco alla volta il burro a pomata sbattendo sempre. Aggiungere la scorza d'arancia.
Mescolare le due farina più il lievito, setacciare e aggiungere poco alla volta mescolando dal basso verso l'alto con il leccapentola alternando con il latte mescolato al Grand Marnier.
Foderare con carta da forno uno stampo da 28 cm oppure due piccole torte, come ho fatto io.
Infornare 30-35 min. Lasciar raffreddare su una griglia.
Tagliare a metà e farcire con della crema pasticcera all'arancio e pepe lungo.

Per il guscio di cioccolata:
300 g di cioccolato fondente 75%
2 fogli di carta da forno
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria con un cucchiaino di burro. Temperare il cioccolato.
Spalmarlo su un foglio di carta da forno lasciando almeno 5 cm di bordo su tutto il perimetro. Posare sopra un'altro foglio di carta da forno della stessa misura e arrotolarlo su se stesso. Più piccola è la torta, più stretto dovrete arrotolare in modo di formare poi bastoncini dalla sezione più piccola (Donna Hay docet ;).








lasciatelo raffreddare arrotolato al fresco. Una volta solidificato il rotolo di cioccolato, srotolatelo con delicatezza e in questo momento, spaccandosi, si formeranno delle stecche dalla sezione ricurva.
Spalmate di pasticcera i bordi della torta e attaccate a questa le stecche di cioccolato, una a fianco all'altra senza lasciare spazi.
Decorate al centro con qualche filo di buccia d arancia candita.

Buona settimana a tutti voi, un abbraccio :)

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La scuola internazionale del gusto a Montegrotto Terme, Padova


Una piccola comunicazione di servizio per chi possa essere interessato a partecipare.
Affrettatevi, i posti sono limitati!
Trascrivo fedelmente il comunicato stampa:

La Scuola Internazionale del Gusto presenta

“La cucina delle terme, la cucina del territorio”

Dal 11 al 18 dicembre ritorna l’originale kermesse che anche quest’anno valorizza, in un gemellaggio ideale, i prodotti tipici delle zone termali di Montegrotto Terme, Grado,
Merano e Cortina con le tradizioni enogastronomiche dei loro territori.

Terra, laguna e montagna, eccezionalmente e squisitamente insieme, sulla stessa tavola.

E’ l’originale “ricetta” con cui ritorna anche quest’anno a Montegrotto Terme (Pd), l’appuntamento con “La Scuola Internazionale del Gusto” dedicata a “La cucina delle terme, la cucina del territorio”: le delicate ricette del benessere delle storiche zone termali di Montegrotto Terme, Grado, Merano e Cortina incontrano i sapori più tipici dei loro territori.

La “Scuola Internazionale del Gusto” è un ’iniziativa ideata e voluta dal Comune di Montegrotto Terme, quale laboratorio permanente di ricerca, incontri ed eventi intorno ai prodotti della tradizione enogastronomica italiana. E’ nata con l’intento di essere esperienza e vetrina di questo straordinario patrimonio, promuovere la sua varietà e qualità, e rendere queste eccellenze motore propulsivo del turismo.

Una settimana con menù a tema, serate speciali e una grande cena di gala finale.

Dal 11 al 18 dicembre nei ristoranti “Cencio” e “Da Mario” di Montegrotto Terme gli ospiti potranno apprezzare un menù a tema, che sarà introdotto con una serata speciale e poi riproposto nella cucina del ristorante per l’intera settimana. I menù, realizzati a 4 mani dagli chef locali insieme a quelli del territorio “ospite”, uniranno i sapori tipici della cucina dei colli alle bontà delle valli bellunesi, ai tesori di mare della laguna di Grado e alle saporite tradizioni delle cime altoatesine.

Un matrimonio di prodotti tipici del territorio, ricette e creatività orchestrati da 6 chef della cucina italiana che si incontreranno tutti insieme il 18 dicembre in un’ultima serata di gala finale presso il prestigioso Hotel Miramonti (Montegrotto Terme).

Sempre presso l’Hotel Miramonti lunedì 12 anche un momento esclusivo tutto dedicato ai professionisti e alla stampa del settore: un educational presieduto da Gennaro Esposito, chef del ristorante “Torre del Saracino” (Vico Equense, Napoli), allievo di Gianfranco Vissani e di Alain Ducasse, giudicato oggi uno dei più talentuosi protagonisti della cucina italiana.

Per informazioni,
Info e Ufficio Stampa PAPAGENO
Dott.ssa Maria Chiara Zanatta Tel/Fax 0422 307153 – e-mail: eventi@papagenonline.it

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Meringhe al dulce de leche salato e noci


Ieri mi sono svegliata prima dell'alba con un pensiero fisso:le meringhe variegate al cioccolato di Donna Hay, viste sulla sua nuova app.
Per due giorni ho pensato di farle, ma variegate con dulce de leche che, per non fare l insieme troppo dolce, doveva per forza essere un dulce de leche salato e, neanche dirlo, con il dulce de leche le noci vanno a nozze.
Dovete sapere che io ho in sala un grande contenitore di vetro dove tengo sempre delle meringhe da servire con il caffè. Nessun rischio, io le meringhe le mangio raramente (troppo dolci) e quindi durano parecchio.
Immaginavo questo elegante contenitore pieno di queste bellissime meringhe bianche variegate con degli spirali color caramello.
Subito all'opera, faccio la ricetta di base, aggiungo il dulce de leche e scopro che variegate bicolore non verrano, la meringa aveva assunto un chiarissimo beige caldo al quale, prima della cottura, ho spolverizzato delle noci tritate.
Il risultato è stato davvero stupefacente!!
Per l'effetto variegato ci riproverò sicuramente ;))
Per questa ricetta dovete pesare gli albumi e ripetere lo stesso peso sia di zucchero a velo sia di zucchero normale (consiglio finissimo tipo eridania).
La sera prima preparerete il dulce de leche che si rapprenderà in frigo tutta la notte.

Ingredienti per 80 meringhe piccole:
4 albumi a temperatura ambiente (130 g)
130 g di zucchero a velo
130 g di zucchero
1 cucchiaino da caffè di aceto di mele
100 g di noci tritate
4 cucchiai di dulce de leche fatto con 1 l di latte intero, 260 g di zucchero e 2 cucchiaini rasi da the di sale di maldon (vedere qui la ricetta).

Accendete il forno a 100 gradi.
Pesate gli albumi. Calcolate lo stesso peso di zucchero a velo e di zucchero normale. Setacciare gli zuccheri insieme.
Iniziate a montare gli albumi e aggiungete poco alla volta la meta degli zuccheri Messi già insieme e setacciati, aggiungere l'aceto.
Continuare per una decina di minuti, abbassare la velocità dello sbattitore e aggiungere lo zucchero rimanente.
Pendere il dulce de leche salato e mescolare il meno possibile con un leccapentola in modo che vi rimangano delle strisce di dulce ( forse voi ci riuscite).
Inserire il composto in una tasca da pasticcere e formare delle piccole meringhe.
Spolverare le noci tritate e infornare 1 ora e mezza.
Vi auguro una buona settimana a tutti :)

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Lingua con chimichurri verde (io adoro le frattaglie :)


Credo che sia la terza ricetta di frattaglie che cucino per questo blog.
Resta il fatto che io ami tantissimo le frattaglie.
In genere le frattaglie mi piace mangiarle alla piastra e, magari, accompagnate da qualche salsina. Solo il fegato lo cucino più elaborato, tipo alla veneziana.
Le mie preferita sono senza dubbio le animelle e il rognone.
Senza volervi inorridire aggiungerei che sono deliziosi i testicoli del toro, che sono tipici nelle churrasquerias brasiliane e la ubre della mucca da latte (di razza Holando Argentina, quella bianca pezzata nera) di una morbidezza incredibile e con un caratteristico sapore latteo, appunto.
Oggi ho preparato invece la lingua che ho accompagnato con un semplicissimo chimichurri verde su una base di citronette piuttosto che vinaigrette.
La lingua va cotta bollita, in Argentina si serve solitamente come aperitivo e a mio padre e a me piacevano moltissimo mentre mia madre si ritirava letteralmente dalla sala da pranzo, praticamente schifata!
Prepararla è semplicissimo: la lingua di bovino va messa in a acqua fredda salata e portata a bollore con carote, sedano, cipolle, aromi e due denti d'aglio.
Diciamo che per mezzo kg di lingua ci vuole una cottura di circa 1 ora- 1 ora 1/4. quando è tenera la ritirate dal vostro brodo, la lasciate riposare 5 min e cominciate a spellarla. Dopo la taglierete a fettine sottili.

Per il chimichurri verde su citronette: sciogliete un cucchiaino di sale nel succo di un limone piccolo, aggiungete 1 paio di cucchiai olio evo, un dente d'aglio tritato piccolissimo, sale, pepe e appena una puntina di peperoncino.
Poi aggiungete 3 scalogni tritati finissimi a coltello e tre cucchiai di prezzemolo, anche questo tritato molto sottile.

Servite la lingua con questo chimichurri verde che da un vibrante tocco di sapore, fresco ma intenso e leggermente acidulo.
Completate con qualche fiocco di sale affumicato qua e là.

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