Ci sono pochi dolci per i quali nutro amore incondizionato: la lemon pie, la mousse di fondente, i fichi semisecchi ripieni di noci e ricoperti di cioccolato e la pastiera napoletana.
Questa ricetta naturalmente non é mia ma della bravissima amica Teresa de Masi. Non la riscrivo, non avrebbe senso, lei vi qui spiega ogni trucco, ogni segreto, impossibile sbagliare. La feci 3 anni fa per la prima volta e me ne sono innamorata.
L'unica piccola modifica, per gusto personale, è diminuire lo zucchero di 150 g, mi piace un po meno dolce e magari, con un po' di acidità in più aumentando nel ripieno la scorza di limone grattugiata.
L'unica piccola modifica, per gusto personale, è diminuire lo zucchero di 150 g, mi piace un po meno dolce e magari, con un po' di acidità in più aumentando nel ripieno la scorza di limone grattugiata.
La frolla é robusta ma eterea e friabile, con il personalissimo carattere che solo lo strutto può dare, il ripieno é fragrante, con una sua struttura propria, ma cremoso, la ricotta di pecora aggiunge una certa rusticità terrena mentre i canditi e l'essenza di fiori d'arancia fanno viaggiare felici le mie papille gustative e il mio cervello, inebriato da questa ambrosia profumata, in perfetto equilibrio prassiteliano. Fresca e semplice, a tratti rustica ma esotica e terribilmente seducente.
Infine vi auguro Buona Pasqua di Resurrezione a tutti voi.
Desidero che possa essere per chi lo vuole, come me, una rinascita vera, importante, a mente chiara finalmente, riuscendo a plasmare le idee in modo tangibile, in mezzo a questo circo singolare che é la vita dove accetto e comprendo tutto, ma non posso essere diversa da quella che sono.
Vi abbraccio forte
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