Il ciambellone di Ady, il più soffice e semplice al mondo :)





Ady Melles é una persona speciale, non solo, é una di quelle davvero brave.
Il suo ciambellone (vedi qui e qui) é speciale come lei, sofficissimo, semplice, con un impasto che include acqua e olio, il risultato é spettacolare e a prova di sbagli.
Perché dico questo? Perché l'ultima volta l'ho ha fatto anche mio figlio Ricky prendendo questa ricetta, solo che ha sbagliato e ha aggiunto il cacao su tutto l'impasto, in più ha voluto infornarlo a tutti i costi in questo stampo, che non é a ciambella. Risultato comunque perfetto, solo 6-7 minuti di cottura in più per finire di cuocere il centro.
Parlando proprio ieri con Ady, coincidevamo sul fatto che lo facciamo un giorno si e uno no. Lei cambia gli aromi a piacere e voilà, stessa sofficità per un ciambellone sempre nuovo!
Non potevo non condividere questa ricetta, se per caso non la conoscete ancora ;)
Rispetto le quantità della ricetta originale, ma vi darò la mia versione "sbagliata" nel caso vogliate farlo tutto cioccolato. Ormai lo so a memoria, impresso a fuoco :)

Ingredienti:
250 g di zucchero
250 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
3 uova
150 g di acqua
150 g di olio di semi
3 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di cointreau o rhum

Accendete il forno a 180 gradi.
Montate le uova e incorporate pian piano lo zucchero, sino a che saranno schiumose, aggiungete a filo l'olio sempre sbattendo in planetaria, aggiungete ancora l'acqua, poco alla volta e poi la farina con il lievito, il cacao e il rhum.
Questa ricetta è perfetta per uno stampo a ciambella o plum cake, così è stata pensata da Ady e quindi in questo tipo di stampi cuocerà per 40 minuti. Fate la prova con lo stecchino. Se invece, come mio figlio, volete fare una torta dovrete lasciarla 6-7 minuti in più perchè sarà proprio il centro a cuocere per ultimo.
Vedrete, non potrete farne più a meno :)







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Pasta e fagioli, la prima della stagione



Una semplice pasta e fagioli, calda e corroborante. 
Tipico piatto autunnale con una storia che risale al '500, quando i mercanti veneziani portarono i fagioli  dalla Spagna  - come spiega Alvise Zorzi nel suo libro "A tavola con i Dogi" - coltivandoli proficuamente in tutta la regione. 
La caratteristica di questo piatto è unire i fagioli alle cotiche di maiale che un tempo, per tradizione, si ammazzavano in autunno, periodo nel quale si teneva anche la raccolta dei fagioli. 
La ricetta tradizionale Veneta prevede l'utilizzo di fagioli Lamon, farinosi e dalla buccia sottile. Si utilizzano le cotiche di maiale, il lardo o, in certe zone, anche l'osso di prosciutto. 
La pasta indicata sono le tirache trevigiane (tirache=bretelle) oppure delle  pappardelle spezzate a mano. Comunque la pasta può cambiare di zona in zona.
Cucino sempre una bella quantità dato che il giorno dopo è ancora più buona e consistente.
Non utilizzate fagioli in scatola, per carità, non ne vale la pena. Piuttosto, se avete poco tempo,  fate una bella quantità e una volta pronta, prima di aggiungere la pasta, potete congelare la minestra porzionata e utilizzarla quando volete,  facendola  bollire e aggiungendo la pasta, in questo modo non impiegherete più di 15 minuti. ;) 



Ingredienti per 4 persone:
300g di fagioli di Lamon, già ammollati in abbondante acqua, tutta la notte precedente
150 g di pappardelle spezzettate a mano
100 g di cotiche di maiale
1 cipolla tritata
1 carota tritata
1 costa di sedano tritato
1 spicchio d'aglio schiacciato
1 foglia d'alloro
1 rametto di rosmarino
olio extravergine q.b.
sale q.b.
pepe nero macinato al momento
parmigiano grattugiato

In una capiente pentola scaldare un po' d'olio, aggiungere le verdure tritate e lasciare sul fuoco basso qualche minuto. Aggiungere 2 litri d'acqua, i fagioli, le cotiche, l'alloro e il rosmarino. Portare ad ebollizione per due ore abbondanti. A metà cottura insaporire con sale e qualche macinata di pepe a piacere.
Ritirare le cotiche, l'alloro e il rosmarino. Tagliare le cotiche a listarelle o cubetti, come preferite.
Prelevare due cucchiai di fagioli e tenerli da parte. Passare al mixer la minestra. Aggiungere la carne tagliata delle cotiche e i fagioli interi prelevati precedentemente. Assaggiare e aggiustare di sale e pepe se necessario.
Rimettere sul fuoco, portare a bollore e aggiungere la pasta. Far cuocere a fuoco basso dato che la pasta, cotta nella crema di fagioli, tende ad attaccarsi sul fondo, mescolate ogni tanto. 
Una volta al dente, ritirare dal fuoco e lasciar riposare 10 minuti.
Servire con parmigiano grattugiato e un filo di olio extravergine.





Meringhe al cocco (cocadas), un dolce facile e delizioso che arriva dal Sudamerica







Una ricetta tipica Sudamericana, da non confondere con los coquitos (la ricetta la trovate qui).
Una gran voglia di cocco, una tiepida carezza in questo Novembre che si raffredda piano piano ;)
Mentre los coquitos sono un bocconcino morbido puro cocco, e ve li consiglio vivamente, la cocada è una meringa al cocco.
In Argentina le fanno abbastanza grandi, io preferisco sempre farle piccole, un bocconcino insomma.
Sono facili da realizzare, è quasi una meringa alla quale va aggiunto del cocco grattugiato, la differenza consiste nella aggiunta di un po' di fecola di mais. Chi è intollerante può usare fecola di patate.

Ingredienti:
albumi, 250 g
Zucchero, 250 g
zucchero a velo, 250 g
pizzico di sale
cocco grattugiato, 400 g
cocco grattugiato per spolverare, q.b.
fecola di mais o patate, 25 g

Accendere il forno a 100 gradi.
Mescolare bene lo zucchero semolato insieme allo zucchero a velo e setacciare.
Mescolare bene il cocco grattugiato con la fecola.
Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale aggiungendo gli due zuccheri poco a poco.
Una volta ben montati, aggiungere poco a poco il cocco + la farina mescolati, incorporando bene ogni volta con una spatola di silicone e facendo un movimento delicato, dal basso all'alto in modo di non smontare la meringa e darle aria.
Il risultato sarà un impasto molto consistente.
Potete formare las cocadas in due modi,  sempre su una placca da forno foderata da carta da forno: prendete la meringa con un cucchiaio e lasciate cadere sulla carta da forno, formando dei coni oppure, se disponete di una grande tasca da pasticcere in plastica o tessuto e impermeabile all'interno (il cocco trasuda, quindi niente tessuti non impermeabili), formate delle meringhe piccole, come ho fatto io, ma attenzione, il beccuccio deve essere molto grande, altrimenti non riuscirete data la consistenza della meringa.
Spolverate con del cocco grattugiato e portate in forno per un'ora.
Saranno pronte quando la base diventerà leggermente dorata.
Conservate in un contenitore ermetico.

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La crema catalana di Jordí Roca







Girando su youtube, ho trovato il video di un programma gastronomico della televisione spagnola, c'é nientemeno che Jordí Roca che spiega in 10 minuti la sua crema catalana.


Non usa l'amido di mais, non usa la cannella ne la scorza di limone e la ricetta non corrisponde nemmeno ad una crème brûle. E una ricetta tutta sua, una sua interpretazione di crema catalana alla quale abbina fettine di mela verde essiccate e gelato alla cannella per ricomporre sapori ed acidità.


Ok, mi dico, questa volta faccio almeno la sua crema catalana, per il resto, la prossima volta.


Lui stesso ammette a metà del video che non é la classica crema catalana ma si avvicina alla ricetta di una crema inglese.


Il risultato, neanche dirlo, é stupefacente, le testure morbide e setose coesistono con una consistenza comunque ferma, un equilibrio prassiteliano emozionante.


Ho modificato la conclusione del piatto facendo uno zucchero metà muscovado e metà semolato, aromatizzato con un po' di cannella in polvere e un pizzico di polvere di limone.





Ingredienti:
Per la crema
375 g di panna fresca
125 g di latte intero
7 tuorli
75 g di zucchero
2 stecche di vaniglia bourbon
Per lo zucchero da bruciare, mescolare bene:
30 g di zucchero muscovado
30 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di polvere di buccia di limone
Ho tradotto il procedimento dal video.
Accendere il forno a 85 gradi.
Tagliare a metà le stecche di vaniglia e con un coltello, togliere tutti i semini contenuti all'interno e versarli in una pentola con le sue stecche. Versare anche il latte e la panna, mescolare e far bollire, ritirare dal fuoco e lasciar da parte. In un bowl mescolare a mano e velocemente i tuorli con lo zucchero. Aggiungere il latte e la panna bollenti, poco alla volta e mescolando bene con una frusta a mano. In questo modo inizia una specie di cottura, dice Jordí.
Il tutto si passa per un colino a maglia extrafine. Si versa in una brocca e si distribuisce negli stampi.
Portare in forno per 45 minuti.
Ritirare dal forno e lasciarla raffreddare per due ore in modo che si stabilizzi.
Distribuire lo zucchero in modo uniforme e abbondante in modo di poter creare una bella crosticina di caramello.
Bruciare con il cannello.
Y ahora, potete rompere il caramello con il cucchiaino y disfrutar!! :)



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